Il vento che ha soffiato per tutta la domenica sembra aver finalmente spinto lontano nembi, cirri e cumuli che per tanto tempo hanno stazionato sulle nostre teste, simili a grossi innaffiatoi sospesi, alimentati da una inesauribile falda acquifera che solitamente dovrebbe risiedere nel terreno, e non in cielo… Un vento continuo, forse un po’ burbero, che forte del suo carattere ha spintonato alle spalle l’inverno, si è ammansito, e ha poi steso un romantico tappeto rosso dove finalmente sfilerà la gentile primavera.

Se qualcuno avesse scattato una foto da una certa altitudine riprendendo tutti i paesi attraversati dal corposo gruppo di motociclisti, l’immagine avrebbe fatto il verso ad un quadro impressionista, grazie al vento che ha dato movimento ai colori; vivace, rigoglioso, caparbio il verde della natura che ci ha tenuto compagnia lungo tutti i nostri spostamenti, e che ha riflesso il sole da ogni sua foglia ondeggiante.

La giornata ha avuto inizio alle 9.00 col ritrovo alla gelateria Peccati di Gola, da cui ci siamo allontanati di nemmeno tre chilometri per raggiungere il centro di Somma Lombardo, dove ha avuto luogo la manifestazione Castello in Moto 2010 organizzata dal gruppo Somma Giovani col patrocinio della Città di Somma Lombardo. Sotto al sole del mattino si è composto un ritratto azzardato: sul bellissimo sfondo medioevale offerto dal Sempione ripavimentato, dalla nuova fontana di Piazza Scipione sulla destra e dal Castello Visconteo sulla sinistra, moderni cavalieri e dame giungevano su cavalli tonanti che venivano parcheggiati ordinatamente sui due lati della strada fino a superare Pizza Visconti di San Vito. I cavalli erano impazienti di cavalcare lungo i verdi sentieri della provincia che si snodano tra i tanti laghi incastonati tra pianura e montagna, ma quei personaggi strani e ricchi di colore che sono i motociclisti hanno prima curiosato tra gli stand distribuiti nel centro sommese, sorseggiato caldi caffè, preso nota degli eventi che avrebbero scadenzato la giornata, e sicuramente del menù del pranzo.

Alle ore 10.30 le armature sono state finalmente indossate e i motori accesi. Per una decina di minuti le moto hanno scalpitato come tori che si preparano ad invadere l’arena dietro la testa del gruppo, delimitata dai Carabinieri e da parte della staffetta. Poi come in una versione post-moderna del Palio di Siena ecco la mossa e si parte! Giù dalla discesa che da Somma porta a Vergiate e alla prima rotonda si punta dritto verso Sesto Calende…ma davanti non c’è più nessuno! Hanno girato tutti verso la ex discarica di Vergiate e allora vai con l’inversione a U di decine e decine di bikers stando attenti a non fare come quel giochino sui cellulari in cui un serpente non si deve mordere la coda… Vediamo finalmente il gruppo di testa che da Mornago vira verso Casale Litta e, una volta ricongiunto, il serpentone è davvero lungo e si muove rapido e sinuoso tra le campagne e i leggeri crinali che conducono poi a Bodio Lomnago e quindi a Cazzago Brabbia sfiorando le sponde del Lago di Varese. Il motogiro conduce poi verso est, e attraversiamo Faraona ed il lembo di terra che separa il Lago di Varese da quello di Monate, spingendoci poi ad Angera per approdare al Lago Maggiore.

Attraversare Angera alle 11.00 della domenica, a metà maggio, col sole che inizia a scaldare la testa dentro al casco, non è propriamente agevole per un plotone di moto che vorrebbe avanzare a passo di conquista: strisce pedonali, mezzi in manovra, romantiche coppiette che guardano l’orizzonte del lago anziché dove mettono i piedi; la staffetta non riesce a tenere unita la mandria, che si spezza in due semigruppi. Noi rimaniamo nel gruppo di coda, ma la cosa non infastidisce: il nostro programma prevede infatti di ritrovarci alle 11.30 a Sesto Calende per una fuga dalla città che ci permetta di mettere mano ai panini ben caldi, già nel bauletto dalle prime ore del mattino. E così in men che non si dica ci distacchiamo dai compagni della scampagnata mattutina e ci raggruppiamo nel luogo prefissato. Qualche minuto per schiarire le idee, attendere i ritardatari, fare qualche scatto fotografico al limite della decenza ai bordi di una strada trafficata e via: i pistoni riprendono il loro sporco lavoro in fonderia e ci portano in Piemonte dove giungiamo infine al Santuario della Madonna del Sasso.

Parcheggiamo le moto e facciamo del moto con le nostre gambe per raggiungere pochi metri più in alto il boschetto che si apre sul Lago d’Orta, attrezzato con tavoli, panche e giochi di legno che, con nostro grande rammarico, sono vietati ai bambini più grandi di tredici anni. Si mangia, si beve, il piccolo Andrea dà dimostrazione delle sue abilità da ginnasta stupendo noi, cancelli vecchi, con le sue acrobazie alla fune. Il motociclista è comunque un pochino trasgressivo, e allora ecco che alcuni tra i bambini adulti si mettono ad imitarlo, ma mi sia concessa l’immagine poetica, l’imitazione sembra strizzare l’occhio ai bradipi vista l’agilità con cui ci si appende a mo’ di soppressata…

Dopo il pranzo, concluso dalla torta al cioccolato di Elena e dall’insostituibile caffè e cicchetto a corredo, ci dividiamo in due gruppetti: un paio di amici tornano dritti a Somma Lombardo, mentre il resto della ciurma inforca la dueruote e scollina dopo qualche chilometri di tornanti sinuosi ed insidiosi, popolati da brecciolino e rivoli d’acqua, in direzione della Valsesia, fermandosi a Borgosesia per rinfrescare l’ugola con un buon gelato. Quando però qualcuno ricorda che il programma di Castello in Moto prevede un aperitivo alle 18.00, l’ozio tentenna e cede davanti alla prospettiva di pizzette e leccornie simili, per cui si riparte verso Varallo Pombia e da lì torniamo nel centro di Somma Lombardo.

Arriviamo giusto in tempo per la premiazione della special più bella, premiata con il metodo scientifico dell’applausometro umano, a cui partecipa anche la Suzuki GSX-R One-Off di Nadio. Tra la calca ritroviamo anche il Presidente, che si era staccato dopo il pic-nic con tutta la famiglia. La giornata si conclude verso le 19.00 quando lasciamo il Burn-Out di Vergiate, luogo dell’aperitivo. Che strana cosa questa passione per la moto: sei appena tornato a casa, l’hai chiusa nel box a raffreddare i suoi bollori, ma già hai voglia di scendere a coccolarla qualche minuto, e di rivedere insieme a lei le foto di questa domenica trascorsa tra natura e amici.

 

Qui le immagini della giornata.