In barba alle previsioni metereologiche avverse e l’ago della bussola puntato verso Nord, un sole caldo e splendente ci ha accompagnato fino alla meta prevista.

Il paesaggio che scorreva al fianco delle nostre moto ha fatto da cornice a questa cavalcata regalandoci scorci meravigliosi.

La reminiscenza dell’inverno, dal Maloja fino a Zernez, con la neve al fianco della strada e il lago di Silvaplana ancora coperto dai ghiacci, strideva con un sole irriverente producendo uno sfarfallio di luci e di colori impareggiabile.

Sarà che la forza della natura influisce perennemente su di noi, o sarà stata la felicità di chiudere la porta e mettere sotto chiave la monotonia quotidiana, ma vi assicuro che è stato proprio un bel giro.

Salisburgo è bella e merita di essere vista. Grazie al grande impegno profuso da Francesco nell’organizzare minuziosamente la nostra gita, abbiamo avuto modo di visitare una città densa di storia, d’arte e di sopraffina cultura, dove i principali monumenti a volte sfarzosi ed a volte militarmente austeri, hanno visto la luce del giorno grazie all’ingegno italiano ed ai capitali degli arcivescovi locali che madre natura ha foraggiato con i proventi della miniera di sale; quello stesso sale che darà il nome anche alla città fin dai tempi dei Celti.

Lascio che siano qualche centinaio di scatti fotografici a ricordare i momenti salienti di questa quatto giorni del Golasecca ,sicuramente, molto più esaudienti di quanto lo potrebbe essere il mio verbo.

Si, abbiamo oltrepassato il confine, quello della passione per la moto. Il senso dell’amicizia e dell’aggregazione dei partecipanti, hanno creato un clima di serenità e di complicità che avrebbe permesso il raggiungimento di qualsiasi meta.

E’ con questo spirito che ringrazio i miei compagni di viaggio, compresi coloro che purtroppo sono rimasti a casa: ci siete mancati!

Io e Daniela siamo molto orgogliosi di far parte di questo gruppo che non chiede altro di viaggiare e divertirsi in buona compagnia.

Vi stringo tutti in un faticoso abbraccio, perché siete in tanti, e richiudo le mani afferrando il manubrio; sono pronto a ripartire.

 

Roberto

 

Qui le immagini del tour.