Anche quest’anno il Gruppo Alpini di Varese ha organizzato la propria Festa della Montagna, che si svolge nella settimana di Ferragosto nella frescura delle Prealpi Varesine, ai circa milleduecento metri di altitudine del Campo dei Fiori. Qui, oltre a dimenticare il caldo afoso cittadino grazie al clima mitigato, è possibile respirare anche con gli occhi facendo scorrere lo sguardo lungo il panorama: poco sotto si può ammirare il Sacro Monte di Varese, mentre procedendo da est a ovest le creste alpine danno spazio alla pianura e ai paeselli compresi tra il capoluogo ed il suo omonimo lago.

In questa cornice bucolica si inserisce anche la Motoadunata Alpina, evento curato dagli amici Alpini e giunto oramai alla sua undicesima edizione. La formula collaudata prevede il ritrovo in Piazza Repubblica, a ridosso del centro storico di Varese, da cui si parte per un giro attraverso la città ed il territorio in cui si insinua, giungendo infine sul Campo dei Fiori dove viene servito il rancio alpino.

Quest’anno a far da cornice ai festeggiamenti ci ha pensato l’estate. Domenica 11 Agosto è stata infatti una bella giornata soleggiata, iniziata con un’aria un po’ fresca che a metà mattino ha ceduto il posto a quella torrida.

Ci siamo ritrovati a Somma Lombardo verso le 8.30 per partire alla volta di Varese subito dopo le 9.00. La trasferta è stata fatta senza fretta lungo la provinciale che unisce Vergiate al capoluogo, passando per Mornago, Daverio, Azzate e Buguggiate, dove abbiamo raccolto altri amici che ci aspettavano.

Arrivati sul luogo dell’adunata, oltre al caldo nascente abbiamo trovato una bella sorpresa: più di trecento moto erano già schierate in file ordinate, e sul volto dei volontari col cappello dalla penna nera era evidente la soddisfazione per l’alta adesione alla manifestazione. Spostandoci verso il banco delle iscrizioni abbiamo trovato altri soci che ci avevano preceduti. Dopo un caffè ed il discorso di benvenuto del Presidente del Gruppo Alpini di Varese le moto si sono accese in un tripudio di cilindri e pistoni, e con un po’ di fatica (visto l’elevato numero di partecipanti) il fiume di moto ha attraversato la città per poi buttarsi nel verde delle colline varesine. La strada stretta e tortuosa che porta da Varese a Bregazzana si è riempita ben presto del fumo delle vecchie motociclette a due tempi. Poi per fortuna l’ampia e sinuosa SS233 della Valganna ha ridato ossigeno ai polmoni, e trotterellando abbiamo raggiunto Brinzio sfiorando la Valcuvia.

Qui una gradita sosta per l’aperitivo, a cui però non tutti i nostri soci hanno preso parte per un saggio motivo: raggiungere il Campo dei Fiori per occupare tavoli e panche, visto l’alto numero di iscritti del Moto Club Golasecca che partecipavano alla motoadunata. Mezzora o poco più e il numeroso gruppo di motociclisti torna in sella per scendere verso Rasa e risalire poi il massiccio del Campo dei Fiori. Qui i motori si spengono e si accende la fame.

Tre tavoli sono occupati da personaggi in maglietta arancione, qualcuna nera, su cui spicca la manina con le due dita aperte nel classico saluto tra motociclisti. Le dita vere, quelle delle mani, sono invece ben chiuse attorno ai coltelli e alle forchette. Il pranzo scivola via come le rare nuvole che a tratti rubano la luce al cielo, e come sempre l’allegra compagnia vive qualche ora di sano divertimento, tra sorrisi complici e risate chiassose.

E anche questa volta abbiamo vinto la coppa. Quella buona, quella che si mangia, non un trofeo di metallo luccicante. Ma non solo: oltre al ghiotto salume il bottino comprende anche una cassa di dodici bottiglie di vino. Sia chiaro, a noi del Moto Club Golasecca piacciono anche le medaglie, le targhette e gli attestati, ma una buona scorta di provviste è il premio che preferiamo. Qualcosa da condividere con gli amici in un picnic dopo una bella scarrozzata su due ruote, o magari da gustare dentro quattro mura in un freddo pomeriggio invernale.

Il nostro è il premio assegnato al gruppo più numeroso. E allegro, ovviamente!

 

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