Il 6 gennaio si è tentati di alzarsi dal letto e correre verso il camino per controllare se la cara Befana ci ha lasciato dei dolci o del carbone. Se però trovi la calza vuota rimani nel dubbio: sei stato buono o hai fatto il cattivo? Pensa e ripensa il fuoco ti coccola e il suo crepitio ti sembra tanto una nenia. Torno a letto? Ma no! Facciamogliela vedere noi, a questa vecchietta e alla sua scopa: non permettiamole di portarci via tutte le feste! La festa per noi inizia oggi! Finalmente si riaccendono i motori e si inaugura il nuovo anno motociclistico.

Il buon umore ti porta a legare la calza vuota con cucita su la classica Befana sulla moto: 2300cc di motore, e una calza penzolante che capeggia sulla targa! Alle 10.00 siamo alla solita gelateria di Somma Lombardo. Gli sguardi sono un po’ increduli: sopra c’è un cielo così grigio che promette tutto il freddo e tutta la neve che i metereologi hanno previsto il giorno prima. Ma noi ci siamo, abbiamo così tanta voglia di fare questo giro che sfidiamo i demoni dell’inverno.

Quando l’appello è completo poniamo ai voti la destinazione: Como. Niente Vigevano, rimandiamo la visita alla sua piazza ed al suo castello ad una uscita successiva. E allora rotta verso Gallarate, quindi Cassano Magnago, Cairate che ce la mangiamo come tarli sul lungo ponte della Cartiera, Tradate e poi su per Abbiate Guazzone, Pianbosco ed il suo unico grado centigrado in mezzo alla tundra, per giungere quindi nel comasco. Villaguardia, Olgiate, e finalmente il centro di Como, col Duomo a sinistra, la stazione dei treni davanti, ed il lago che tanto ispira Davide Van De Sfross alla nostra destra.

E’ mezzogiorno, abbiamo fame e un po’ di freddo, e ci accorgiamo che non sappiamo dove rintanarci. Alessandro ferma un signore distinto che si mostra prodigo di idee, e ci indica Colonno, un paesello sulla sponda occidentale del Lago, tra Argegnio e Menaggio. Ripartiamo, e dopo 25km di curve e di paesaggio gelido, intimistico, mistico, approdiamo alla trattoria alle 13.00 spaccate. Il posto è semplice ma è a picco sul lago ed i tavoli sono in un locale a tutta vetrata: il paesaggio è incantevole, dominato dal grigio del cielo, dal lago immobile, e dal bianco delle cime innevate. Qui ci foraggiamo con un bel pranzo a base di pesce di lago, molto saporito e ghiotto, ed “il” bicchiere di vinello riporta un po’ di colore sui visi e sulle mani sbiancate dal freddo.

Per il caffè ci raggiunge Emanuele, fortunato abitante di Argegnio. Poi però è ora di ripartire per tornare verso casa: paghiamo il conto, salutiamo i nostri ospiti, e in un attimo ci troviamo in sella con i fiocchi di neve che accarezzano leggeri la moto, su cui si dissolvono coccolati dal calore del motore. Mentre saliamo iniziamo a guardare con rispetto ai bordi della strada dove la neve “attacca”. Ma giungiamo rapidi al confine tra le provincie di Como e di Varese, e qui la neve ci abbandona.

Il viaggio di ritorno ci porta a Malnate, Vedano Olona, Buguggiate ed a Vergiate, dove sostiamo per un caffè e per i saluti di rito. Ormai sono le 17.30, è buio, ed il freddo inizia ad essere pungente, ostile. Non resta che infilarsi per l’ultima volta (oggi) casco e guanti, e raggiungere il calore della propria casetta.

La giornata è trascorsa armoniosa, un po’ sorniona per via del freddo, ed è stata sicuramente divertente. La sua semplicità e la sua bellezza ci hanno colti di sorpresa. Sarebbe stato ancora più bello se il gruppo di amici fosse stato un po’ più numeroso. Ma nei nostri brindisi abbiamo pensato a tutti voi, amici del Moto Club Golasecca: buon nuovo anno motociclistico!

 

Qui le immagini della giornata.