In una spianata prospicente al fiume Toce e alla strada statale del Sempione, dominata dal verde rigoglioso del prato e puntellata da poche zone d’ombra create dai piccoli vitigni, battuta da un vento insistente, carico di terra sollevata dalle strade bianche arse dal sole impietoso di Luglio. Qui ha avuto luogo il tradizionale motoraduno Guzzi Friends, giunto alla sua diciassettesima edizione.
Questa volta dal cilindro non è uscito un coniglio bianco, ma una coppa. Beh il cilindro era in realtà un cilindrone, roba da motoraduni, non da apprendisti prestigiatori. La coppa è poi quella di metallo rilucente come l’argento, non quella che si compra dal salumiere. Anche se poi dentro la coppa sono stati stipati salami, formaggi ed altre prelibatezze. L’introduzione dell’articolo vi lascia perplessi? Tranquilli, la colpa è del sole e dell’afa di questo week-end che mettono a dura prova i pochi neuroni ancora attivi di colui che si sta sforzando di raccogliere le immagini dei due giorni appena trascorsi, e volgerle in parole.
Anche questa settimana abbiamo valicato il confine patrio per avventurarci in qualche cantone elvetico, attraversando luoghi incantevoli sotto l’aspetto paesaggistico e naturalistico, unendo il fattore estetico a quello ludico, poiché la strada percorsa ha fatto uno dei regali più graditi ai motociclisti: curve, tante curve, curve senza brecciolino, larghe, asciutte, da mangiare in fretta come fanno i più golosi in estate con il gelato.
Il vento che ha soffiato per tutta la domenica sembra aver finalmente spinto lontano nembi, cirri e cumuli che per tanto tempo hanno stazionato sulle nostre teste, simili a grossi innaffiatoi sospesi, alimentati da una inesauribile falda acquifera che solitamente dovrebbe risiedere nel terreno, e non in cielo… Un vento continuo, forse un po’ burbero, che forte del suo carattere ha spintonato alle spalle l’inverno, si è ammansito, e ha poi steso un romantico tappeto rosso dove finalmente sfilerà la gentile primavera.
Uno sguardo alla sveglia. Sono le 5.30 del mattino e non capisco se là fuori sia sereno o no. La sveglia suonerà tra un quarto d’ora ma ormai conviene alzarsi e sbrigare le ultime attività. Il sole ancora non si è svegliato, ma il cielo è inequivocabilmente sgombro di nubi: perfetto! Il tempo di fare una doccia, indossare gli abiti da combattimento, caricare il mulo che al posto delle quattro zampe ha quattro cilindri, e niente colazione: meglio farla tra amici al bar, prima di mettersi in viaggio, giusto per concedersi una coccola prima degli schiaffi che mi darà l’adrenalina strada facendo. E si parte.
Eccoci giunti alla metà del mese di Maggio. E’ difficile credere al calendario: dice che siamo in primavera inoltrata, dice che l’estate sta arrivando spinta dall’anticiclone delle Azzorre, che abbiamo imparato a conoscere grazie ai servizi meteo che imperversano alla televisione e sui media in genere. Proprio al telegiornale iniziano a farsi largo i consigli sulla dieta da seguire per arrivare puntuali e preparati alla prova costume, che ci attende più o meno tutti da qui a poco.