Grazie a Simone per avermi segnalato questo articolo. Nell’oggetto di questo intervento ho usato lo stesso titolo della sua mail: …..finalmente!!

 

Dal "Gazzettino" edizione di Rovigo a firma del giornalista Ivan Malfatto

In quattro a giudizio per omicidio colposo – Dirigenti di Veneto Strade e Polesine Tlc accusati per l’incidente di una donna sulla Sr 443 dissestatar

"Sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio colposo. Per una strada aggiustata male che ha provocato l’incidente in cui ha perso la vita una donna di 39 anni. Lo ha deciso ieri in tribunale a Rovigo il giudice per l’udienza preliminare Alessandra Testoni, su richiesta del pubblico ministero Sabrina Duò. Gli imputati sono tre dirigenti della società Veneto Strade e il legale rappresentante della società committente Polesine Tlc. La prima udienza del processo si terrà il 26 novembre.

Si tratta di Willer Dal Pozzo, 59 anni, di Argenta (Ferrara), responsabile dell’area manutenzione di Veneto Strade; Raffaele Filippi, 39 anni, di Spinea (Venezia), responsabile di zona per la provincia di Rovigo di Veneto Strade; Roberto Pasetto, 54 anni, di Taglio di Po, assistente di zona per la strada regionale 443 Rovigo-Adria di Veneto Strade, difeso dall’avvocato Luigi Migliorini di Adria; Massimo Stefani, 54 anni, di Vescovana (Padova), difeso dall’avvocato Tosca Sambinello di Lendinara, legale rappresentante della Polesine Tlc.

Il giudice ha invece prosciolto Denis Zanetti, 39 anni, di Lendinara, progettista dei lavori sulla strada regionale in questione.

L’incidente mortale è successo alle porte di Rovigo il 2 ottobre 2005. La vittima è Milena Luigia Ratti, 39 anni, motociclista torinese. La tragedia si è consumata pochi minuti dopo le 16. La donna procedeva lungo la Sr 443, nel tratto denominato via Porta Mare. Era diretta verso il centro cittadino. Su un tratto di carreggiata rettilineo ha perso il controllo della sua potente motocicletta. La Honda Gold Wing 1200 è sbandata invadendo la corsia opposta. In quel momento sopraggiungeva dall’altra direzione un autocarro Toyota. Inevitabile l’impatto. Milena Luigia Ratti ha compiuto un pauroso volo sull’asfalto. Le sue condizioni sono subito apparse disperate. È stata caricata d’urgenza sull’ambulanza del Suem e trasferita al vicino ospedale. Purtroppo gli sforzi dei medici del pronto soccorso sono risultati vani. Il suo cuore ha cessato di battere attorno alle 17.30.

Secondo l’accusa, che sta alla base della richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo, la Ratti avrebbe perso il controllo della moto a causa dei lavori della canaletta ricavata ai bordi della strada, per la posa di cavi in fibra ottica, e del relativo ripristino del manto. Non ci sarebbe stata un’adeguata segnalazione del pericolo. L’indicazione "strada deformata" secondo il pm non sarebbe stata sufficiente a far comprendere la grave insidia costituita dal cosiddetto "effetto rotaia", che avviene in casi del genere e che sarebbe all’origine della sbandata che ha provocato l’incidente. La ruota della moto della Ratti, infatti, secondo i rilievi sarebbe finita proprio all’interno di questo solco formatosi sul piano stradale. Solco di dimensioni simili a quelle della sezione della ruota."

Ivan Malfatto