Lunedì 13 Aprile 2009, giorno di Pasquetta, ha avuto luogo la gita del Moto Club in Val Cannobina con destinazione Trontano. Per l’occasione la natura ci ha regalato una splendida giornata primaverile: bei luoghi con panorami che hanno spaziato dall’acqua del lago, al verde delle valli, intercalati dalla vegetazione che popola i fianchi delle colline e delle montagne che dominano la zona ad ovest del Lago Maggiore. L’asfalto grigio è stato il filo che ha unito questi elementi, scomparendo temporaneamente sotto i colori delle nostre moto per poi riapparire alle spalle.

L’adunanza era fissata prima delle 8:00 della mattina, essendo questa l’ora prevista per la partenza. Un folto numero di amici ha allineato una ventina di moto davanti alla gelateria Peccati di Gola di Somma Lombardo; giusto il tempo di un caffè, di una sigaretta per i più viziosi o di una colazione per i più golosi e i motori si sono accesi con pochi minuti di ritardo rispetto al previsto.

Ha avuto così inizio la gita che nella sua prima parte ha visto i nostri centauri sfilare lungo la sponda occidentale del Lago Maggiore: Arona con il suo imbarcadero, Stresa con gli imponenti alberghi ambiti da vip, nobili e coppie di sposini, e con il piccolo arcipelago che popola il fazzoletto lacustre posto davanti alla città; quindi il noto susseguirsi di paesi di villeggiatura: Lesa, Meina, Feriolo, Baveno; poi la strada cambia, e come nelle migliori opere sinfoniche cambia anche il ritmo dei motori: il tratto che porta verso Cannobio è un susseguirsi di dolci curve su cui danzano piloti e moto, cavalieri e dame; visti dall’alto qualcuno avrebbe potuto scambiare i bikers per un corpo di ballo, o di pattinaggio artistico.

La pausa a Cannobio era dovuta, tanto per ammirare lo splendido borgo che si specchia nei primi metri d’acqua (all’ingresso del paese un cartello dà il ben venuti nel comune più bello del Lago Maggiore, senza tante false modestie), quanto per riunire il gruppo che si è in precedenza scomposto in più unità a causa dell’attraversamento dei tanti paesi, con i loro semafori e rotonde che hanno rallentato l’andatura.

Via da Cannobio abbiamo attraversato la Val Cannobina e lì le persone sono state divise più che altro da ciò a cui ponevano attenzione: c’è il motociclista che ronza sornione e pacioso guardando verso ogni dove, per cogliere gli spunti offerti dalla natura e per annotare come il paesaggio muta a seconda della prospettiva offerta dalla strada; e poi c’è il motociclista che vede solo le curve e se le beve avidamente, così come farebbe con una lattina di spumeggiante e fresca birra nell’arsura estiva.

Alla fine della lunga serie di tornanti e serpentine abbiamo preso possesso dell’area attrezzata del comune di Trontano, così come pirati che dopo l’arrembaggio occupano la nave conquistata.

A Trontano siamo stati accolti da un sole molto caldo, quasi fastidioso per colpa dell’abbigliamento non estivo che ancora si indossa in questo periodo dell’anno. Oltre trenta persone accaldate ma anche affamate hanno occupato panche e tavoli, circondati dalle moto che producevano ticchettii: un po’ come quando il loro pilota si sgranchisce le ossa facendole scricchiolare (si sa: chi si somiglia, si piglia…). Panini con salamella, con wusterll, torte salate, salumi di diverso tipo, poi dolci, cioccolata; diciamo pure che non ci si è fatto mancare nulla.

Il post-prandiale ha visto esseri dormienti sparsi sul verde che circonda l’area su cui si svolgono, tra gli altri eventi, il motoraduno Guzzi Friends e la famosa Sagra del fungo; ma anche bimbi arrossati dalla corsa e dalla partitella di calcio, e gruppetti di piacevole conversazione motoristica o d’altro tipo.

L’ozio stava prendendo possesso della nostra volontà con troppa facilità: è stata dura convincere i più a procedere con le pulizie e ripartire in sella alle fidate dueruote, ma è noto che i cambiamenti di stagione predispongono ad una maggiore stanchevolezza!

Per tornare alle proprie faccende affacendate abbiamo percorso la strada provinciale che corre parallela al Sempione: di sicuro più interessante per gli spunti offerti dai paeselli attraversati e non monotona come la statale. Poi alle porte di Verbania il plotone si è messo in marcia lungo l’autostrada. Il sole ora davvero caldo ha dato la sensazione di indossare una o due maglie di pile, e il traffico ha reso il rientro meno piacevole. Sicuramente il bilancio della giornata è positivo: come si fa a non gradire un clima così dopo tutti questi mesi da reumatismi?

Infine due cose che chiudono questo intervento, ultime ma non meno importanti.

Prima di tutto gli auguri a Renzo che ha festeggiato con noi il suo compleanno e che ha gentilmente offerto i paninin con salamella e wusterll a tutti i partecipanti, sbofonchiando un "questo è l’ultimo anno in moto" che sa tanto di "sempre che non cambio idea un’altra volta". Scherzi a parte, auguri sinceri da tutti!

Poi, un ringraziamento che chi scrive rivolge a tutti coloro che lo hanno sostenuto e anche bonariamente deriso nei ripetuti momenti in cui la mia moto ha deciso di non voler metter su troppi chilometri per non fare il primo tagliando (è ancora piccola; è come un bimbo che fa i capricci per non fare il bagno…). I continui problemi mi hanno obbligato a fermarmi, ma trovare tanti amici intorno pronti ad aiutarti è davvero significativo ed è uno dei motivi che rendono i motociclisti dei veri signori. Grazie ad Enzo che ha trafficato con gli attrezzi sotto al sole per cercare di capire quale fosse il problema. Grazie di cuore a Cesare che, arrivato a casa, ha lasciato il suo sidecar per tornare a Verbania in furgone, così da poter caricare la moto e portarla nella sua officina, rinunciando al riposo post-gita e a parte della gara di MotoGP del Qatar.

A chi dice che l’amicizia in fondo non esiste, che è solo opportunismo imbellettato, suggerisco di frequentare il MC Golasecca: si ricrederà!

 

Qui le immagini della giornata.